NetRegister.it
HOME   Versione Italiana   English Version
ISTRUZIONI
DOMINI INTERNET
FAQ
SERVIZI
MOTORI RICERCA
DOCUMENTI
LISTINO PREZZI
SUPPORTO
Richiesta di Aiuto
Procedure Tecniche
Guida
OutLook Exp Setup
Eudora Setup
FrontPage Setup
WS_FTP Setup
Altri FTP
Tutorial Motori
AUTHORITY

Tutorial sulla Registrazione dei nomi a dominio.

F.1 Introduzione

F.1.1 Che cosa significa Nome a domini?

Gli oggetti di vario tipo che sono presenti sulle reti di telecomunicazioni possono essere identificati, oltre che con un indirizzo di tipo numerico, anche con un proprio "nome", di uso spesso più intuitivo. Quando il numero di nomi da assegnare è particolarmente grande, come appunto nel caso degli oggetti presenti sulle reti, assegnare nomi senza una qualche logica strutturale può rivelarsi un compito impossibile, con il rischio di rendere del tutto inutile il vantaggio dell'uso dei nomi.

La presenza di strutture organizzate di qualsiasi tipo nell'ambiente in cui gli oggetti devono ricevere un nome aiuta a risolvere il problema; infatti si può introdurre il concetto di "dominio", ovverosia della "zona di giurisdizione" su un certo insieme di oggetti. Esistono già applicati in altri settori almeno due tipi di "zone di giurisdizione" il cui uso è molto intuitivo: la "geografia politica" (che suddivide la superficie terrestre in stati, regioni, comuni, ...) e la "gerarchia organizzazionale" (che suddivide una organizzazione in dipartimenti, settori, uffici, ...).

Ognuna di queste entità può essere genericamente definita un "dominio", e come si vede subito, un dominio può a sua volta contenere al proprio interno altri domini (le regioni sono contenute dentro gli stati, ed a loro volta contengono le province, un dipartimento è contenuto in una organizzazione e contiene al suo interno i diversi uffici, ....).

Un "nome a domini" è un nome che riflette al suo interno una organizzazione gerarchica di qualche tipo. In altri termini un nome a domini è un nome composto da vari elementi, ognuno dei quali identifica una parte della gerarchia, legati tra di loro secondo uno schema di collocazione che identifica le relazioni interne tra i vari elementi.

Come in tutte le gerarchie, i nomi a domini avranno una "origine", ovverosia un punto comune nello schema di definizione (detto anche "radice" se si rappresenta graficamente lo spazio dei nomi in forma di albero), ed una convenzione di scrittura (destra - sinistra, etichette, altro - basso) per rappresentare ortograficamente l'albero gerarchico:

                         (radice)
                             |
                   +---------+---------+
                   |         |         |
                   us       it       top2
                             |
     +-----------+-----------+------------+-----------+
     |           |           |            |           |
    abc         xxx         xyz        test01         wx
                 |                        |
      +----------+----------+        +----+----------+
      |          |          |        |               |
   dept1      mbxpriv     acme     host2           pluto

I due schemi di nomi a dominio previsti dai due sistemi di standard internazionali, Internet Protocol Suite (IPS) e Open System Interconnection (OSI) rappresentano un simile albero di nomi a dominino secondo due tecniche differenti:

  • posizionale (Internet Protocol Suite), scrivendo le parti che compongono il nome a dominio da destra a sinistra, separate da un punto "."

        abc.it
        dept1.xxx.it
        mbxpriv.xxx.it      notare  che l'origine  dello spazio
        acme.xxx.it         dei  nomi  non viene  rappresentata
        xyz.it              da alcun simbolo
        host2.test01.it
        pluto.test01.it
        wx.it
    

  • a etichetta (Open System Interconnect), precedendo i vari elementi del nome con etichette standard che identificano il livello. Non esiste un ordine predefinito di scrittura, ma si adotta per comodità lo stesso ordine da destra a sinistra obbligatorio per lo schema IPS

        A=abc; C=it;
        P=dept1; A=xxx; C=it;
        P=mbxpriv; A=xxx; C=it;     notare  che anche  in questo  caso
        P=acme; A=xxx; C=it;        l'origine  della  spazio dei  nomi
        P=host2; A=test01; C=it;    non  viene rappresentata  da alcun
        P=pluto; A=test01; C=it;    simbolo
        A=wx; C=it;
    
    

F.1.2 Che cosa significa Registrazione ?

Come abbiamo visto, sia lo standard IPS che quello OSI richiedono di identificare con un nome oggetti di vario genere presenti sulla rete. Dal momento che l'insieme delle reti di telecomunicazioni si espandono e si interconnettono tra di loro completamente, ne consegue che per poter essere applicabili, gli standard internazionali richiedono che tali nomi a dominio siano unici a livello mondiale.

È da questa esigenza di unicità nello spazio dei nomi che nasce la necessità di una "registrazione". In particolare vi sono tre esigenze principali.

In primo luogo, i sistemi di messaggistica elettronica richiedono di identificare mittenti e destinatari dei messaggi. Gli "indirizzi" devono essere unici a livello globale, in modo che gli utenti siano identificabili in modo non ambiguo anche quando i singoli sistemi di messaggistica vengono interconnessi tra loro per formare un sistema universale di posta elettronica. Nel sistema IPS questi indirizzi si chiamano "indirizzi RFC822", mentre in quello OSI di chiamano "O/R addresses".

Una ulteriore esigenza è che tali indirizzi siano "strutturati" per facilitare l'instradamento dei messaggi. Infine i due sistemi di indirizzi devono essere traducibili con corrispondenza biunivoca tra i due sistemi di indirizzi, da cui la necessità di registrare e diffondere le relative "regole di traduzione" (mapping rules).

In secondo luogo, è necessario che un processo applicativo coinvolto in un sistema sia in grado di identificare l'altro processo applicativo con cui deve comunicare. Questa identificazione è fornita dal "application-process-title", e questo deve essere unico e non ambiguo. Un esempio in questo caso: il nome di un processo di ricerca in un servizio di Directory o di pagine WEB.

In terzo luogo, è necessario che i protocolli a livello applicativo e quelli a livello di presentazione si trasferiscano certe informazioni in modo corretto per poter funzionare, ed è necessario che i sistemi coinvolti nello scambio accedano all'oggetto da trattare in modo non ambiguo. Ad esempio in una operazione di file transfer è necessario identificare in modo unico e completo il file da trasferire.

"Registrazione" è quindi il termine usato per indicare l'assegnazione in modo unico di un oggetto come un indirizzo di posta elettronica, il nome non ambiguo di un "information object" (intendendo con questo l'insieme di processi applicativi, entità applicative, specifiche di documenti/files, definizione di classi di oggetti, ...) e la sua "scrittura" in un registro del nomi assegnati.

Le procedure di registrazione specificano poi come questo processo di assegnazione e registrazione viene svolto, ed in particolare come i nomi a dominio vengono generati in modo non ambiguo per la assegnazione.

Le "regole di naming" sono poi l'algoritmo che specifica i criteri da seguire nella assegnazione dei nomi a dominio.

F.1.3 Procedure per la registrazione

Come si puo facilmente immaginare, vista la scala del problema e la natura stessa del problema (specialmente nel caso degli indirizzi di posta elettronica), stabilire una singola Authority internazionale per la registrazione è quantomeno impraticabile. Di conseguenza, sia nel sistema IPS che OSI, è presente il concetto fondamentale di "delega di autorità" per le registrazioni, a partire dal livello internazionale, a seguire sino a livelli più maneggiabili all'interno della singola unità operativa. Le procedure internazionali prevedono pertanto anche il metodo da seguire per la delegazione quando questo sia appropriato.

Le specifiche dei sistemi di messaggistica sono definite nei documenti ISO/IEC 10021-1 / ITU Recommendation X.400 per OSI, DRUMS ( RFC821, RFC822, MIME) per IPS e MIXER per la creazione del sistema globale di messaggistica.

Questi standard lasciano un certo insieme di decisioni organizzative e sui nomi a livello nazionale. Questo documento specifica lo schema dei nomi e le procedure valide per i sistemi di messaggistica in Italia, mentre un ulteriore documento specifica le scelte italiane per ISO/IEC 10021

Anche gli altri standard internazionali sia IPS che OSI che richiedono delle scelte a livello nazionale sono trattati in questo documento.

 

F.2 Lo schema dei nomi per la messaggistica (ISO/IEC 10021 X.400 e RFC822)

F.2.1 Indirizzi di posta elettronica

Come già detto, i sistemi di messaggistica elettronica conformi agli standard IPS e OSI richiedono che l'indirizzo di posta elettronica sia globalmente unico. Inoltre l'indirizzo deve essere strutturato per facilitare l'instradamento dei messaggi.

Per ottenere questi due obiettivi, gli indirizzi devono essere composti da una serie di attributi organizzati all'interno di un sistema gerarchico.

Il primo livello della gerarchia è chiamato "top level domain". Sia nel caso IPS che in quello OSI esso è costituito dal codice ISO a due lettere che identifica il paese. Inoltre nel caso IPS esistono alcuni altri domini a tre lettere subito al di sotto della radice: tali top level domain sono rimasti in uso per motivi tradizionali, prima della vera estensione dei servizi Internet a livello mondiale, ed il loro uso o abolizione è oggetto di discussione al momento della scrittura del presente documento.

Ogni paese è quindi responsabile al proprio interno della definizione della gerarchia interna dello spazio dei nomi, al di sotto del proprio country code ISO 3166. Per l'Italia tale codice è "IT".

Al di sotto del country code il sistema OSI prevede un "Administration domain name" (abbreviato in "ADMD name"). Il requisito minimo della specifica ISO/IEC 10021 per OSI è la presenza di una Registration Authority che assicuri che i nomi degli ADMD siano unici a livello nazionale. La Registration Authority nazionale può poi delegare la gestione dello spazio dei nomi all'interno di ogni ADMD ad altri gestori, ad esempio agli ADMD stessi. Tuttavia in alcuni paesi (e tra questi l'Italia) richiedono che anche i "Private domain name" (PRMD name) siano unici a livello nazionale, e/o anche gli "Organization name" nel caso in cui il campo PRMD non sia presente.

Nel caso degli indirizzi di tipo IPS (RFC822) invece gli standard prevedono che il nome a livello 2 sia unico a livello nazionale, e nel caso che esista una gerarchia geografica a livello inferiore (come in Italia) è anche necessario che i nomi al di sotto di un identificativo geografico siano unici a livello nazionale. Anche in questo caso è possibile la delega della gestione dello spazio dei nomi al di sotto di questi livelli unici ad organizzazioni diverse dalla Registration Authority nazionale.

Inoltre le regole di traduzione (mapping) tra i due sistemi di indirizzi devono produrre indirizzi "validi", e di conseguenza unici, in entrambi i sistemi di indirizzamento, e di conseguenza devono venire registrate.

A causa delle loro natura gli indirizzi possono a volte essere "non user friendly" oppure cambiare con il tempo. Per risolvere il problema gli indirizzi di posta elettronica possono venire spesso sostituiti da delle entry in servizi di directory. Tuttavia anche i servizi di directory sono soggetti agli stessi problemi di naming dei nomi a dominio.

F.2.2 Global Domain Identifiers e Object Identifiers

Oltre ad identificare in modo univoco gli utenti dei servizi di messaggistica, vi è anche la necessità di identificare dei sistemi completi sia nei protocolli IPS che OSI, soprattutto per assegnare degli identificativi unici ai messaggi, per etichettare gli oggetti di rete ed ogniqualvolta si renda necessario assegnare un nome globalmente unico. Nel caso OSI di parla di "Global Domain Identifiers" mentre nel caso IPS si parla di "Object Identifier" (Message-id, Trace-id, Uniform Resource Locator, Uniform Resource Name, ...). Un "Global Domain Identifier" contiene un country name, un ADMD name e facoltativamente anche un PRMD name. Un "Object Identifier" contiene di solito un nome a domini completamente qualificato, a partire dal country code sino al livello necessario per raggiungere l'univocità. Vista la similitudine del problema, si adottano gli stessi criteri e regole che vengono utilizzate nella assegnazione dei nomi per i sistemi di messaggistica.

F.3 Servizi di Directory, File Transfer, World Wide Web

Anche i principali altri servizi IPS e OSI richiedono l'assegnazione di nomi a domini univoci a livello globale. In questi casi, anzichè della identificazione univoca di un indirizzo di posta elettronica, si parla della identificazione di un oggetto in una Directory, di un file su un certo calcolatore, di una pagina WEB su un certo sistema, ...

In tutti questi casi si possono però facilmente adottare le stesse considerazione fatte per gli indirizzi di posta elettronica, e solo la specifica sintassi differisce nei vari casi.

F.4 Un nome a domini per la propria organizzazione?

Quando si desidera essenzialmente accedere ai servizi di rete si viene posti di fronte ad una scelta iniziale essenziale: registrare un proprio nome a domini che identifichi l'organizzazione nello spazio dei nomi in modo univoco, oppure inserire il proprio accesso alla rete attraverso il nome a domini di un fornitore di servizi di rete.

Appoggiarsi al nome di un fornitore di servizi di rete richiede sicuramente molti meno adempimenti tecnici e amministrativi. Infatti è sufficiente riservare un proprio spazio (caselle di posta elettronica, pagine WEB, spazio per i file transfer, dati dentro il servizio di directory, ...), che verrà comunque identificato poi unicamente all'interno del nome a domini del fornitore di servizi di rete stesso. Svantaggio principale di questo approccio è la necessità di cambiare il proprio nome a domini nel caso di cambio del fornitore di servizio a cui ci si appoggia. Tuttavia questa soluzione è sicuramente una possibilità valida per le entità molto piccole, quali le ditte individuali ad esempio. Inoltre tale soluzione è la sola possibile per i singoli cittadini, che non possono in Italia richiedere la registrazione di un proprio nome a domini.

Registrare invece un proprio nome a domini richiedere perlomeno la capacità tecnica di mantenere attivo un proprio servizio di "Name Service", ed alcuni indirizzi di posta elettronica di servizio. Per le entità strettamente legate ad un territorio esiste la struttura geografica territoriale. In questo modo si evitano molte possibili collisioni tra nomi simili, e si ha a disposizione una identificabilità migliore e più intuitiva: si pensi infatti agli innumerevoli "Caffè Sport" che esistono nelle varie località. Per le entità non così strettamente localizzate o più grandi esiste poi la possibilità di registrarsi a livello nazionale.

Uno degli svantaggi da tenere presente quando si sceglie di registrare un proprio nome a domini è la possibilità di contestazione. Infatti chi richiede un proprio nome a domini deve autonomamente accertarsi che il nome richiesto sia disponibile, e che esso non possa creare ambiguità o possibili contestazioni da parte di altre entità. I nomi a domini infatti non sono soggetti alla regolamentazione dei "marchi registrati", in quanto sono oggetti diversi da questi, ma è perfettamente ammissibile che una entità possa vedersi contestato il nome scelto per motivi che esulano dai requisiti tecnici e amministrativi specificati da questo documento.

Ulteriore possibilità di scelta per ottenere l'assegnazione di un nome a domini è quella di richiedere alla Registration Authority un nome a domini pre-confezionato, legato al proprio codice fiscale. Questa ultima ha il vantaggio di eliminare del tutto la possibilita di qualsiasi contestazione, ma limità ovviamente la identificabilità della entità assegnataria.

F.4.1 Confini nazionali ed organizzazioni multinazionali

I nomi a domini, sia che identifichino indirizzi di posta elettronica, sia indichino uno qualsiasi degli altri oggetti presenti sulla rete, non hanno alcuna relazione diretta con i corrispondenti indirizzi fisici numerici utilizzati sulla reti. Di conseguenza la topologia fisica dei nomi a domini risulta completamente slegata dalla struttura fisica delle reti di trasmissione dati. Il tentativo di localizzare in base ad un nome a domini la effettiva collocazione sulla rete di un utente, di un file o di una pagina WEB è pertanto privo di senso.

Fatta questa premessa, si vede che anche il problema della organizzazioni multinazionali va rivisto in una ottica diversa. Un country code assegnato ad un nome a domini può corrispondere quindi ad un oggetto che si trova geograficamente in un paese del tutto diverso.

Ci possono tuttavia essere specifiche ragioni di efficienza ed estetica per utilizzare il country code corrispondente al paese locale ("IT" per l'Italia). È sicuramente fuorviante per una organizzazione che operi solamente in un paese utilizzare un country code (o un top level domain) differente. Inoltre la risoluzione dei nomi è sicuramente più efficiente se si utilizza in modo coerente il country code.

Le entità multinazionali hanno la scelta di registrare i proprio nomi a domini all'interno dei singoli paesi in cui operano, oppure possono usare un country code (o top level domain) di loro scelta, ed utilizzarlo anche per oggetti che si trovano in paesi differenti.

 

[ home | chi siamo | authority | servizi | domande & risposte | supporto | news ]
[ dominio | procedure | listino | documenti | normativa | demo | pannello di controllo ]
[ Inserimento nei Motori di Ricerca | English version ]

Netregister.it © 2001-2004 email: support@netregister.it